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Mascherine chirurgiche vs respiratori: proprietà e indicazioni
Obiettivi Sono numerose le procedure odontoiatriche in grado di creare un aerosol capace di trasportare batteri, virus e particelle inquinate nell’ambiente circostante. L’utilizzo di una turbina o di uno strumento ultrasonico va a creare una sospensione di particelle di vario diametro che presenta un serio rischio infettivo per le cavità nasali e tracheo-bronchiali. Questa deposizione di particelle avviene su differenti livelli a seconda delle loro dimensioni, dove le più grosse vengono fermate nelle cavità nasali, mentre le più piccole finiscono negli alveoli polmonari. Queste particelle aerosoliche hanno un proprio movimento, anche di alcuni metri, in parte causato dallo spostamento di masse d’aria e dai moti browniani prodotti dall’urto delle particelle gassose contro quelle aerosoliche.
Poiché questa nube aerosolica persiste e si alimenta continuativamente in ambienti dove pazienti e procedure si susseguono e si sovrappongono nell’arco di una giornata, è fondamentale da parte degli operatori l’utilizzo di dispositivi di protezione individuale, fra i quali appare preminente la scelta di una mascherina appropriata.
L’obiettivo di questo lavoro è di chiarire la terminologia, i criteri di costruzione di una mascherina, di illustrare le differenze tra mascherine e respiratori orali e di fornire un supporto pratico per la protezione propria e dei pazienti, scegliendo il dispositivo adatto a ogni situazione clinica.
Materiali e metodi In questo lavoro è stata condotta una revisione della letteratura nazionale e internazionale sull’argomento, sono stati raccolti i dati scientifici pubblicati dall’introduzione delle mascherine fino a oggi e vengono descritte le caratteristiche, le differenze e le indicazioni cliniche all’uso di mascherine e respiratori orali nel contesto odontoiatrico.
Conclusioni La mascherina chirurgica e il respiratore sono presidi individuali che soddisfano standard specifici e il cui utilizzo va sempre abbinato ad altri DPI quali schermi e occhiali protettivi, copricapo, guanti, camici monouso e naturalmente a un’attenta igiene personale. Va sempre sottolineata l’importanza di esaminare la scheda tecnica riferita ai dispositivi utilizzati, al fine di controllare la necessaria stretta aderenza ai protocolli di riferimento.
Ad oggi vi sono ancora pareri discordanti su quale possa essere l’indicazione corretta sulla tipologia di respiratore da utilizzare per prevenire il contagio da Sars-CoV-2. I respiratori senza filtro-valvola sembrano i dispositivi in grado di fornire la protezione più alta a operatore e paziente, ma proprio per la loro alta capacità di filtraggio rendono difficile la respirazione se portati per lungo tempo continuativamente. Per migliorare la capacità respiratoria e quindi per ricercare un maggior comfort è ipotizzabile l’utilizzo di un respiratore ad alto filtraggio con valvola di esalazione, in associazione a una mascherina chirurgica da applicarvi sopra.
Le mascherine chirurgiche rimangono comunque dei validi presidi per tutte quelle prestazioni che non comportano creazione di aerosol altamente infetti e conseguente dispersione di particelle potenzialmente contaminate nell’aria. Infine, per limitare il più possibile la diffusione del Covid-19, chiunque dovrebbe indossare una mascherina chirurgica, in modo tale che un soggetto infetto non possa contaminare l’ambiente circostante e le persone vicine.
Significato clinico Questo contributo mette in evidenza le caratteristiche di mascherine chirurgiche e respiratori orali, fornendo indicazioni pratiche sui dispositivi più idonei alla protezione da infezione da Covid-19.
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